Il progetto stradale del 2011
Il progetto ufficiale è stato deciso dal Gran Consiglio nel 2011, in piena campagna elettorale. Credito votato: 134 mio franchi.
Il tracciato della strada di circonvallazione di Agno e Bioggio è nato nei primi anni '90 del secolo scorso ed è stato controverso sin dall'inizio (ricordiamo le opposizioni di urbanisti, ambientalisti, Comuni e cittadini). Nell'ambito del PAL2 è stato un elemento fortemente contestato, e una delle ragioni del Referendum a Lugano.
La soluzione presenta un tracciato contorto e illogico. (clic sull'immagine per ingrandire)
Nel 2015, l'ing. Pierino Borella, per conto del Municipio di Muzzano, riprende il tracciato dei Cittadini per il territorio, ma, nella parte finale ripropone il vecchio percorso votato dal GC, con la circonvallazione di Agno a lago.
A: Proposta dei Cittadini per il territorio
B: proposta ing. Borella
Nel tratto di Bioggio-Manno i due tracciati coincidono e seguono il margine orientale dell'aeroporto. È verificato che la strada non interferisce con il suo esercizio.
Si possono trarre due conclusioni:
L'obiettivo principale non è costruire una strada ma costruire una nuova città, funzionante ed efficiente.
Se ci si limita a realizzare una strada non si fa altro che riprodurre nel nuovo luogo le congestioni attuali e le lunghissime code e si saranno spesi senza frutto centinaia di milioni di Fr. dei contribuenti.
Per funzionare bene la nuova città del Vedeggio dovrà disporre di una mobilità basata sui trasporti pubblici e nuove abitazioni pensate per chi lavora in loco.
Non si tratta di sviluppare compromessi di pronto consumo. Bisogna guardare lontano e preoccuparsi di non manomettere valori territoriali unici, come l'area verde a lago.
Inserire una strada principale nella preziosa area a lago, a noi oggi potrebbe magari sembrare un sacrificio sopportabile. Ma le prossime generazioni non capiranno più la scelta, che a loro apparirà solo ingiustificata e sbagliata.
In più bisogna dire che la costruzione della strada di circonvallazione non è la prima cosa da fare. Se si facesse adesso essa si riempirebbe di veicoli in colonna che riprodurrebbero i disagi regionali attuali, però in luoghi più sensibili per la crescita del nuovo polo. Per prima cosa devono dunque essere sviluppati i trasporti pubblici, la mobilità aziendale e la condivisione dei viaggi privati.
Poi si potrà realizzare la circonvallazione stradale su un tracciato rispettoso dei valori urbani, paesaggistici e ambientali.